È un po’ di tempo che non scrivo sul mio blog, e mi dispiace molto. Stasera ho del tempo libero, e ho deciso di scrivere un articolo che vuole anche far nascere delle discussioni costruttive riguarda all’analisi SEO.
In questi giorni sto svolgendo un periodo di stage presso una Web Agency della mia zona, e mi sto occupando principalmente di fare il punto della situazione riguardo l’indicizzazione sui motori di ricerca dei vari siti già online da diverso tempo.
1. Robots.txt, Sitemap.xml e Fattori On-page
Robots e Sitemap
Spesso i siti su cui devo compiere un’analisi SEO, sono siti visitati da pochissimi utenti, oppure hanno enormi margini di miglioramento. Questi problemi possono essere causati da una cattiva indicizzazione da parte di Google, che però in questi casi, non ha colpe 😉 .
Sono le persone che si devono preoccupare di creare, ottimizzare e segnalare a Google la presenza di una sitemap e del robots.txt. Questi file possono essere segnalati anche attraverso i Google Webmaster Tools e servono per gestire le pagine che Google può vedere e che quindi dovrebbe indicizzare.
Inoltre attraverso la sitemap possiamo controllare la struttura del sito e quindi decidere se esso ha bisogno di una ricategorizzazione dei contenuti oppure se c’è la necessità di migliorare la struttura degli URL.
Fattori On-page
Poi passo all’analisi on-page dei vari contenuti. Per velocizzare il processo di analisi, spesso, mi affido ad alcuni software tra cui Screaming Frog che permette di vedere quello che “vede” di un sito lo spider di un motore di ricerca.
Grazie a questo software è possibile controllare la presenza dei Meta Tag, se essi sono unici oppure sono duplicati, è possibile controllare gli URL delle pagine, il tempo di caricamento di un sito, e dove e come sono utilizzati i tag h1, h2,…
Qui di seguito, puoi vedere un’interessante infografica di moz.com che analizza i vari fattori da ottimizzare sulle varie pagine di un sito.
2. Backlinks, Google My Business e Competitors Analysis
Backlinks
Dopo avere analizzato le varie pagine del sito, passo all’analisi dei link in entrata di un sito e all’analisi dei siti concorrenti.
Online ci sono diversi tool che permetto di vedere quali e quanti link puntano al sito in analisi e se sono di tipo dofollow o nofollow, eccoti alcuni tool:
- Backlinks Watch
- AHrefs
- Sezione all’interno dei Google Webmaster Tools
My Business
Come tutti ben sappiamo, la maggior parte delle ricerche eseguite dagli utenti sono fatte a livello “locale” e cioè per trovare attività e aziende delle zone limitrofee a quella da cui stanno cercando.
Google mette perciò a disposizione il servizio Google My Business che permette di inserire all’interno delle SERP un box contenente il NAP aziendale (Name, Address, Phone), gli orari di apertura, l’ubicazione geografica dell’azienda,.. Spesso però ci possono essere problemi con questo servizio:
- Duplicazione di schede My Business
- Inesistenza della scheda My Business Aziendale
- Scheda My Business Aziendale non verificata dall’azienda stessa
- Problemi con l’integrazione della scheda all’interno del sito web aziendale
- …
Competitors Analysis
Come passaggio finale dell’analisi SEO c’è l‘identificazione e l’analisi delle aziende concorrenti e l’analisi degli Users Behaviours.
Grazie a Google Analytics è possibile scoprire una parte delle parole-chiave per cui gli utenti hanno cercato e aperto il sito web in analisi. Utilizzando invece Google Trends e il Google Keywords Planner Tool è possibile individuare altre parole-chiave per cui il sito potrebbe essere rilevante e per capire l’area semantica di cui il sito “fa parte”.
Inoltre analizzando le SERP delle varie keywords, è possibile individuare i diretti concorrenti del sito e come i loro siti sono stati ottimizzati.
In linea di massima, io seguo questa metodologia nell’eseguire l’analisi SEO di un sito web… mi piacerebbe molto leggere il parere di altri professionisti certamente più esperti di me 😉
Molto utile, grazie..